Pasta patrimonio dell’italianità
L’italiano medio mangia quotidianamente pasta ed, infatti, il consumo medio annuo si aggira attorno ai 30 kg a testa, che si traducono in quasi 80 g al giorno.
La pasta ci identifica come italiani e trasmette al mondo la nostra passione per la buona cucina.
Si tratta di un piatto semplice che può comprendere combinazioni differenti di pasta e condimenti, lasciando spazio alla sapiente fantasia di chi è tra i fornelli.
Cosa bisogna sapere di pasta e condimenti
Nel mondo gastronomico esistono delle consuetudini per quanto riguarda la pastasciutta ed i relativi condimenti seppur, spesso, non ne siamo consapevoli. Queste regole, non scritte, si basano su numerosi parametri, e tra questi ne spiccano 4 in particolare:
- La trafilatura
- Il formato
- La capacità di contenere sughi
- L’intensità percepita al palato
I parametri
La trafilatura è una operazione di lavorazione della pasta. Questa, infatti, passa attraverso una matrice forata particolare che modella l’impasto.
La trafila permette alla pasta di assumere precisi tagli e forme, abbiamo dunque a che fare con formati di pasta lunga, corta o di spessori e sagome specifiche.
La capacità di contenere sughi dipende da vari fattori tra cui il materiale che costituisce la trafila e il processo di essicazione.
La trafilatura al bronzo, ad esempio, conferisce alla pasta un aspetto rugoso e poroso, oltre che ruvido al tatto. Quella al teflon, invece, ha dei tempi di lavorazione più brevi rispetto alla precedente e rende la superficie del prodotto liscia e lucida.
L’intensità gustativa percepita dall’unione di pasta e condimenti è legata alla somma di tutti gli aspetti appena trattati e dalla mano sapiente che li ha accostati.
Sughi per la pasta, i giusti abbinamenti
Dagli elementi sopra descritti nascono le ragioni di alcuni degli abbinamenti più classici della nostra cucina. Prendiamo come esempio le orecchiette alle cime di rapa; queste presentano una forma incurvata e superficie porosa, aspetti funzionali a trattenere i condimenti e quindi ad esaltare i sapori delle singole pietanze nella loro unione.
D’altro canto le tagliatelle ai funghi, grazie alla loro superficie liscia e scivolosa si abbinano bene ad un condimento saporito e avvolgente. Spesso infatti le si vede affiancate a carne particolarmente saporita come quella di selvaggina.
Accorgimenti sui condimenti per la pasta
Oltre ai parametri citati, ci sono aspetti, piccoli ma allo stesso tempo importanti, cui poter far riferimento quando si cucina. Tra questi:
- Texture rigate e forme concave sono più adatte a trattenere le farciture.
Esempio: conchiglie alla sorrentina. - Formati di pasta grandi realizzano performance ottimali con condimenti sostanziosi. Esempio: paccheri ripieni al forno.
- Paste corte a superficie liscia si sposano bene a condimenti freschi e leggeri.
Esempio: farfalle zucchine e gamberetti.
I più tradizionali condimenti per la pasta
Tra i matrimoni più fedeli in ambito gastronomico ci sono:
- Spaghetti aglio, olio e peperoncino
- Trofie e pesto alla genovese
- Tagliatelle e ragù alla bolognese
L’usanza vuole che la carbonara venga preparata con gli spaghetti, questi infatti paiono esaltare in modo ottimale gli ingredienti alla base della salsa creando una miscela di gusti e consistenze che si esprime al meglio al palato. Nonostante ciò, le regole di accostamento tra pasta e condimenti non sono dispotiche, quindi sono concesse scappatelle culinarie come la carbonara preparata con rigatoni o mezze maniche.
Queste indicazioni ci aiutano ad essere più consapevoli delle dinamiche riguardo i piatti che prepariamo quotidianamente e, perché no, a decidere di sperimentare affiancamenti inediti sulla base di una approfondita conoscenza di pasta e condimenti.
Per commentare devi accettare i cookie di profilazione. Modifica le tue preferenze sui cookie