I cittadini e gli agricoltori avranno tanti vantaggi da questo progetto, sponsorizzato da Sgambaro. Ne parliamo con l’ideatore Lucio Brotto.
Qualche mese fa in questo articolo vi abbiamo presentato il progetto del Bosco Limite: nei pressi del fiume Brenta verrà rimboschita un’area di forte valenza ambientale, anche grazie alla sponsorizzazione di Sgambaro che sta seguendo passo passo l’operazione.
Lucio Brotto, ideatore del progetto che collabora con il Dipartimento TeSAF e la struttura operativa dello spin-off ETIFOR dell’Università di Padova, ci spiega in anteprima quali saranno i vantaggi sul territorio e per i cittadini: “Nel Bosco Limite sarà possibile fare una passeggiata in mezzo agli alberi, dalle 8 di mattina alle 8 di sera. Abbiamo cercato di ricreare i boschi della Serenissima piantando querce, frassini, carpini, tigli e olmi. Il bosco è fornito di percorsi e aree sosta attrezzate nonché di pannelli illustrativi che spiegano come si gestisce una foresta in maniera responsabile”.
Fino a pochi anni fa, l’area era gestita a mais, con la conseguenza che ogni anno si generavano emissioni di anidride carbonica dovute all’uso di mezzi agricoli, fertilizzanti, erbicidi e pesticidi. Sgambaro ha scelto di sostenere questo progetto proprio perché il Bosco Limite, al contrario, “catturerà” anidride carbonica: in questo modo sarà possibile ridurre ulteriormente le emissioni(già basse) derivanti dalla produzione di pasta Sgambaro.
Il più evidente vantaggio del nuovo bosco sarà nella sua capacità di ricaricare la falda sotterranea: “Il bosco è percorso da quasi 2 km di canali”, spiega Lucio Brotto, “che sono abbastanza profondi da arrivare allo strato di ghiaia. L’acqua che viene fatta circolare nel bosco da ottobre a maggio penetra nella ghiaia e arriva in falda. Nel 2014 sono stati infiltrati 200 litri al secondo per un totale di più di 1 milione di metri cubi nel corso dell’anno”.
A dispetto di quanto si possa immaginare, il Bosco Limite sarà vantaggioso anche per i proprietari delle aree, che potranno trarre guadagni dallo sfruttamento di diverse risorse: l’acqua, la CO2, la biodiversità, i funghi, i servizi ricreativi nonché la legna e il legname. “Alla fine, gli agricoltori potranno guadagnare 200 € per ettaro anno in più rispetto al mais. E senza arrecare danno alla biodiversità del bosco: infatti ci ispiriamo ai principi di buona gestione forestale del Forest Stewardship Council® (FSC)”, aggiunge Brotto. A sostenere il progetto sono il Consorzio di Bonifica Brenta, il Comune di Carmignano di Brenta e il Progetto LIFE+ Aquor.
Dopo un anno caldissimo come il 2014 e gli allarmi per il cambiamento climatico, il progetto del Bosco Limite rappresenta – nel suo piccolo – una boccata d’aria per il brentano. “C’è la necessità di mitigare e quindi ridurre le nostre emissioni di anidride carbonica. Un cambiamento è possibile”, afferma Brotto, “ma deve passare attraverso due fattori indispensabili: la disponibilità dei cittadini a modificare abitudini (scegliendo ad esempio prodotti a basse emissioni) e la lungimiranza delle politiche europee, nazionali e regionali, volte a favorire il risparmio energetico, la mobilità sostenibile e le fonti di energia rinnovabili”.
Prendete nota: il 18 aprile 2015 verrà organizzata, come ogni anno, una “Festa dell’albero”, durante la quale sarà possibile adottare e piantare il proprio albero. Il contatto con il Bosco Limite durerà anche nei prossimi mesi: durante l’anno scolastico numerose scuole ormai utilizzano il sito con finalità di educazione ambientale, mentre in estate si svolgono i campi di equitazione scuola ad opera dell’Azienda Agricola Easy Ranch.
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