Noi, italiani, mangiamo pasta con una frequenza media di 5 volte a settimana. Ci cibiamo di diversi formati e tra i più classici ci sono gli spaghetti, le penne e i fusilli.
Nonostante la pasta sia conosciuta e diffusa a livello globale, sappiamo da dove derivano i diversi nomi della pasta?
Il focus di questo articolo è spiegare l’origine dei formati più conosciuti.
Tipologie e formati della pasta
Comune, speciale, all’uovo, secca, integrale o al kamut, la pasta può essere lunga, corta, liscia o rigata. Queste sono le varianti più diffuse che il prodotto presenta sul mercato.
La pasta è comunemente conosciuta come il risultato dell’unione di farina, acqua e sale e la loro successiva lavorazione. Da questa base sono state create varie tipologie, legate alla ricombinazione di ingredienti, particolari lavorazioni e alla forma acquisita dal prodotto finale.
Etimologia di alcuni tipi di pasta lunga
Il vocabolario etimologico della pasta trabocca di termini che richiamano più o meno la forma del verme, tra questi vermicelli, spaghetti e bigoli.
I primi sono delle specie di fili di pasta che per la somiglianza ai vermi, sono stati chiamati appunto vermicelli. Allo stesso modo gli spaghetti, per il richiamo nell’immaginario comune di lunghi spaghi (è curioso però che non esistano pasta chiamate vermi o spaghi).
Bigolo, secondo la parlata veneta, significa “piccolo verme”; descrive quella tipologia di pasta simile a degli spaghetti dal grosso spessore. Nonostante ciò pare però che lo strumento utilizzato per la loro creazione si chiami bigolaro, che richiama quindi il nome del bigolo stesso.
Il richiamo di specifiche caratteristiche e strumenti
Alcuni formati della pasta riportano alla mente in modo evidente le caratteristiche dello specifico prodotto. Le penne e le mezze penne, ad esempio, ricordano le penne d’oca, tagliate in obliquo per avere una punta più sottile. I rigatoni prendono il nome dalle spesse scanalature che li caratterizzano e gli permettono di trattenere in sugo in modo estremamente efficace.
Le farfalle, invece, si ottengono pizzicando la pasta, che originariamente è quadrata, così che prenda la forma propria delle farfalle, che comunemente conosciamo.
Oltre a questi formati, si evincono fusilli e ditalini tra i nomi della pasta più curiosi, che rievocano attrezzi di lavoro.
L’etimologia dei fusilli parte dal fuso, strumento che veniva utilizzato per la filatura a mano. Questo infatti vede attorcigliato un filo di pasta lungo attorno ad un ferro da calza ed il risultato ottenuto dà la forma ai fusilli stessi.D’altro canto i ditalini richiamano il piccolo oggetto metallico utilizzato come una sorta di cappuccio per proteggere le dita durante le operazioni di cucitura.
Storie che stanno dietro ad alcuni nomi della pasta
Tra i racconti che si celano dietro a questo prodotto si trovano reginette e strozzapreti.
Le reginette sono una pasta lunga, piatta nella parte centrale e ad onde sui lati. Pare che l’origine del termine risalga a Margherita o Mafalda di Savoia e che le arricciature dei bordi ricordino per alcuni i merletti degli abiti regali, per altri una vera e propria corona.
La leggendaria origine degli strozzapreti vede la creazione specifica della pasta con la speranza di mettere fine alla vita dei preti. Sembra che il racconto risalga ai tempi in cui i prelati imponevano pesanti tassazioni alla popolazione. Questa pasta di media lunghezza e affusolata pareva essere particolarmente buona, tanto da spingere i preti a mangiarla con una certa velocità, rischiando così il malaugurato evento.
Dietro ad un prodotto della tradizione mediterranea e universalmente riconosciuto si celano racconti e curiosità interessanti per coloro che vogliono nutrire, non solo il proprio stomaco, ma anche la propria mente.
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