Il prossimo 26 aprile Lo Spirito di Stella salperà da Miami dove tutto è cominciato, per terminare il suo viaggio ad ottobre a Trieste. Sgambaro ha scelto la pasta leggera sull’ambiente per appoggiare l’intera impresa, la quale si prospetta essere completamente ecosostenibile. Dopo il primo racconto di Andrea nel nostro articolo precedente, ecco la seconda parte dell’intervista.
IL VIAGGIO: IERI E OGGI
Il progetto prende il nome di “WoW: Wheels on Waves” e prevede 14 tappe, durante ognuna delle quali l’equipaggio cambierà, ospitando persone disabili e non. Militari, civili, insegnanti, ragazzi, casalinghe: tutti collaboreranno alla navigazione.
“Il progetto WoW – sostiene Andrea – vuole dimostrare che l’essere tutti uguali non sempre garantisce coesistenza e raggiungimento degli obiettivi. La diversità invece può passare da problema ad opportunità”.
Andrea è uno che parla con l’esperienza alle spalle. Questa infatti non è la sua prima traversata atlantica: il suo primissimo progetto, diversi anni fa, è stato tornare in America insieme ad un equipaggio speciale. Oltre al famoso skipper Mauro Pelaschier, racconta Andrea, troviamo anche Omar: “all’epoca un abilissimo cuoco di 23 anni con un background lavorativo importante, ma che a seguito di un incidente d’auto ha visto svanire la sua carriera. Il nostro viaggio insieme gli ha dato la forza necessaria per aprire, una volta tornato a casa, un ristorante chiamato ‘Shake a Leg’ (scuoti la gamba). Insomma, una bella storia di rivincita e riscatto!”
L’esperienza è durata 8 anni, ospitando a bordo gratuitamente un totale di circa cinquemila persone, di cui circa la metà su una sedia a rotelle e l’altra metà con diverse disabilità di tipo motorio o che addirittura necessitavano del controllo dei medici a bordo.
Tornare a Miami, per Andrea Stella, ha significato chiudere un cerchio. “Questa barca mi ha aiutato a vincere dei limiti.” Spesso infatti, dopo essersi abituati ad una sedia a rotelle, si finisce per trasformarla in un mondo protetto. Gran parte degli sport invece portano a far diventare la carrozzina parte integrante dell’attività fisica. Il catamarano Lo Spirito di Stella permette di muoversi liberamente sulla barca, spostandosi sia all’esterno che nelle stanze interne grazie a pedane, rampe e ad ascensori moderni.

SOSTENIBILITÀ E FORMAZIONE
Persone diverse possono dunque cooperare per un fine comune. Per dimostrarlo Andrea ha scelto come simbolo la convenzione dei diritti della persona disabile, che verrà ritirata a New York presso il Segretario Generale dell’ONU e consegnata direttamente a Papa Francesco a Roma.
Durante questo nuovo viaggio, ogni persona avrà un compito specifico: dallo scrivere il diario di bordo ad occuparsi delle faccende della barca. Tra queste, la gestione della cucina sarà uno degli aspetti fondamentali. Del resto i turni a bordo possono rendere difficile stare tutti insieme, ma il pranzo e la cena rappresenteranno gli unici due momenti in cui tutti i partecipanti potranno finalmente incontrarsi, condividendo ciò che stanno vivendo.
Inoltre alimentarsi in modo sano durante un viaggio così lungo, è senza dubbio indispensabile, ma non sempre può risultare facile. Gli alimenti, ad esempio, deperiscono facilmente per via delle risorse limitate. Ecco dunque che l’attenzione alla sostenibilità diventa totale e plasma ogni azione dei partecipanti.
“Quando sono per mare sogno una doccia di 5 minuti interi con acqua normale. Qui è ovviamente impossibile” – racconta Andrea. La barca ti costringe a vivere in modo più essenziale, a vivere le cose più semplici con attenzione.
Nel corso del tempo, questa attenzione, l’esperienza maturata e le necessità hanno portato Lo Spirito di Stella a dedicare una parte del progetto alla formazione degli studenti dell’università, in particolare nel campo dell’architettura e del design. “Si è partiti dalla semplice idea che, se un disabile è in grado di fare una cosa difficile come andare in barca a vela, allora bisognerebbe aver la possibilità di compiere anche azioni più semplici e quotidiane, come ad esempio muoversi in una città o entrare in un ristorante”. Educare gli studenti alla comprensione delle vere necessità di soggetti disabili è indispensabile per non compiere errori. L’invenzione nasce da un bisogno, sostiene Andrea, e di questo Lo Spirito di Stella ne è un più che valido esempio, nella sua scelta di superare certe barriere, siano esse architettoniche, culturali e di pensiero.
Le ruote di una carrozzina sono diventate dunque il timone con cui Andrea Stella è riuscito a portare al largo la sua vita. Perché forse è proprio quando la terra sotto ai piedi comincia a mancare che è il momento di cambiare punto di appoggio e provare a camminare sulle onde del mare.

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