Entrate nei campi di grano e cominciate il viaggio: in pochi clic scoprirete come è stato possibile azzerare le emissioni di CO2 di pasta Sgambaro
Come nasce la pasta ecosostenibile? Per scoprirlo basta viaggiare lungo il nuovo sito di Pasta Sgambaro, dove incontrerete agricoltori e consumatori, biologi eproduttori pronti a raccontarvi il proprio impegno per ridurre le emissioni diCO2.
La storia comincia nei campi di grano e finisce in cucina, passando attraverso diversi scenari. Esplorando le montagne del Trentino, potrete virtualmente raggiungere le dighe dove si produce l’energia pulita da fonti rinnovabili (idroelettriche) che alimenta le macchine del mulino e pastificio. Sulle strade del Nordest la materia prima viene trasportata per pochissimi chilometri (massimo 150) fino agli stabilimenti produttivi, e da lì non si sposta più finché non diventa pasta.
Andate fino ai boschi di Belluno e Treviso, dove 600 ettari piantati ad alberi compensano l’anidride carbonica inevitabilmente emessa nel produrre questa pasta ecosostenibile. E in cucina c’è spazio per la vostra iniziativa a vantaggio per l’ambiente: un calcolatore vi permette di misurare i tempi della cottura passiva della pasta, mentre gli ecotrucchi vi suggeriscono come risparmiare acqua ed energia ai fornelli.
Scorrendo le pagine potrete cliccare sui diversi scenari per visualizzare le informazioni, oppure mettervi alla prova in un test e condividere il risultato sui vostri profili social. Ricco di stimoli interattivi, il sito è pensato per spiegare in parole semplici cos’è una produzione leggera sull’ambiente. Anzi, leggerissima: la produzione di pasta ecosostenibile annulla le emissioni di C02, con importanti vantaggi per la qualità dell’aria e per l’utilizzo di risorse naturali.
Dopo aver lanciato il nuovo sito aziendale, che si presenta come un portale sulla produzione sostenibile della pasta ecosostenibile, Sgambaro raddoppia con questo nuovo strumento online destinato ai consumatori attenti alla qualità e all’ambiente, a insegnanti e studenti che vogliono approfondire, a tutti i foodie che amano “giocare” col cibo, oltre che mangiarlo.
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