Il Senatore Cappelli è un grano italiano selezionato oltre cento anni fa. Agli inizi del Novecento, il marchese Raffaele Cappelli, poi nominato senatore, decise di investire nella ricerca e sperimentazione sui grani duri. Fu così che grazie a lui, nei suoi poderi in Puglia, Nazareno Strampelli, il migliore agronomo al tempo, portò avanti i suoi studi fino a selezionare questo grano, che chiamò proprio Senatore Cappelli.
Grano duro antico, forte e buono, dal sapore di mandorla sgusciata, consumato regolarmente può portare benefici a chi soffre di disturbi gastrointestinali e sensibilità al glutine.
La prova scientifica di queste affermazioni l’ha finalmente fornita il Policlinico Gemelli con una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Nutrients che la trasmissione di Rai3 Report ha da poco portato all’attenzione pubblica. Ogni giorno per 4 settimane, a 30 pazienti sensibili al glutine, che quindi normalmente non mangerebbero pasta, sono stati somministrati 100 grammi di pasta di grano Senatore Cappelli.
Maria Cristina Mele, direttrice dell’Unità Operativa Semplice di Area di “Nutrizione Avanzata in Oncologia”, si è detta meravigliata e contenta dei risultati, statisticamente significativi: i pazienti hanno registrato una flessione sensibile dei disturbi intestinali, come il gonfiore, ed extraintestinali, quali mal di testa, dolori articolari, dermatite, trovando la Senatore Cappelli più digeribile di tutte le altre paste. Ora al Policlinico c’è il desiderio di confermare il dato allargando la popolazione della ricerca.
Ma allora, perché il Senatore Cappelli è oggi poco diffuso?
Negli anni Sessanta la coltivazione si è ridotta drasticamente per colpa della bassissima resa di questo grano: un campo coltivato a Senatore Cappelli produce 20 quintali ad ettaro, contro i 60/70 coltivati ad altri grani.
La seconda difficoltà è che questo grano va coltivato a partire dal seme originario e puro conservato dal Crea di Foggia – l’Ente di Ricerca Nazionale sulle Filiere Agroalimentari vigilato dal Ministero delle Politiche Agricole – una banca del seme che custodisce centinaia di varietà di frumento, garantendone appunto la purezza. La ripetuta risemina del Senatore Cappelli, infatti, per effetto dell’ambiente e di incroci involontari, disperde nel tempo le sue caratteristiche originarie e quindi anche le sue qualità benefiche.
Per questo motivo Pasta Sgambaro ha creato il marchio “100% Senatore Cappelli, seme selezionato in purezza” che sottolinea l’origine pura del suo Senatore biologico, un valore 100% italiano da difendere e continuare a coltivare, soprattutto alla luce di questi confortanti risultati, molto importanti per il consumatore.
La linea Sgambaro Etichetta Bio propone tre formati di grano Senatore Cappelli: gli spaghetti, le mezze penne e i fusilli. Tre formati simbolo della tradizione italiana come lo è questo grano, frutto della passione per la pasta che ci unisce da sempre.
La ricerca del Policlinico rappresenta una preziosa conferma della sua bontà e un’opportunità in più per chi fino ad oggi non ha potuto gustare appieno il grande piacere della pasta.
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