Articolo e foto a cura di Sonia Monagheddu, mamma di Giorgia e foodblogger di “Oggi pane e salame, domani…”
Diciamo la verità. Da quando sono diventata mamma, quasi 9 anni fa, la mia attenzione verso il cibo che quotidianamente porto in tavola è molto cambiata.
Se prima mi concedevo quasi tutto, anche ad orari a dir poco improbabili e senza preoccuparmi troppo di quel che avevo nel piatto, col tempo, nella scelta alimentare, sono diventata molto più responsabile e consapevole. Responsabile nei confronti dell’ambiente ma, soprattutto, in quelli della piccola di casa. Con somma gioia, sono riuscita a farle apprezzare una cucina il più sana possibile, fatta di cibi salutari, condimenti leggeri, farine alternative e prodotti biologici che variano a seconda della stagione. E’ pur vero, infatti, che l’alimentazione influenza molto la nostra salute e che quanto ci viene insegnato da piccoli ci rimane impresso nella memoria per tutta la vita, consapevolmente.
Ci vuole davvero poco per mangiare “bene”: basta scegliere un’alimentazione più “buona, intelligente e soprattutto varia”. Ricordiamoci che la prevenzione inizia a tavola e che alcune malattie possono essere curate anche con una dieta adeguata. Insegnare ai bambini l’importanza delle buone e sane abitudini alimentari è la garanzia per un futuro migliore, in termini di salute, e per la salvaguardia del nostro pianeta, in termini di sostenibilità ambientale.
Nel mio piccolo cerco di fare del mio meglio per essere “a basso impatto ambientale”, privilegiando i cibi biologici, a Km zero e che rispettano l’ambiente, riducendo il consumo di carne e anche gli sprechi alimentari.
Nella realizzazione dei dolci (sì, non potrei farne a meno!) e della pasta fatta in casa, per esempio, utilizzo molto spesso farine di grani speciali, meglio se integrali. Quando preparo una torta, che sia per la colazione o per la merenda, cerco per quanto più possibile di modificare la ricetta originale sostituendo le farine raffinate (e quindi troppo trattate per renderle più fini e per sbiancarle) con quelle più sane e ricche di fibre (e quindi meno caloriche e più sazianti). Lo stesso discorso, naturalmente, vale anche per la pasta fatta in casa. I risultati sono sempre eccezionali e, nel mio caso, apprezzati anche dai famigliari più scettici. Se non ci avete mai provato, vi consiglio di farlo: ne resterete piacevolmente sorpresi.
Se c’è una cosa che nella mia dispensa non manca mai, questa è la pasta. Ne faccio largo uso sbizzarrendomi tra quella di grano duro trafilata al bronzo a lenta essiccazione, quella di grani speciali (farro e kamut principalmente) e quella di tipo integrale. I sughi che prediligo sono freschi e leggeri, per lo più a base di verdure rigorosamente di stagione.
Ho avuto modo di provare la pasta Sgambaro, la pasta italiana biologica e ecosostenibile per eccellenza, prodotta solo con grano duro certificato, e sono stata gradevolmente colpita, vuoi per la qualità che per la grande varietà offerta. Anche la piccola di casa ha apprezzato molto le ricette che ho realizzato con questa pasta straordinaria. E se lo dice lei, che è la mia critica più severa, come non crederle?
Sgambaro produce pasta di grani speciali (integrale, pasta di farro e pasta di Khorasan Kamut®) provenienti da agricoltura biologica. La certificazione ICEA assicura la rintracciabilità delle materie prime e del prodotto finito, garantendo la qualità dei prodotti e la tutela del consumatore. Per custodire la fragranza della materia prima, la pasta biologica è sottoposta a una lenta essiccazione a basse temperature.
Per saperne di più: sgambaro.it
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