Alessandro Pulga dell’ICEA, prestigioso ente di certificazione, ci spiega i vantaggi dell’agricoltura biologica per chi ama la cucina sana, libera da pesticidi
Dagli ultimi dati emerge che i consumatori apprezzano sempre di più alimenti provenienti da coltivazione biologica. Sgambaro ha avviato fino dal 2004 una produzione di pasta biologica e questo è un tema verso cui l’azienda nutre particolare attenzione.
Ma mangiare biologico è utile per la salute? Quali sono i vantaggi nel consumare pasta biologica?Per fare chiarezza ci siamo rivolti ad Alessandro Pulga, Direttore dei settori Non Food e Responsabile del Sistema di Controllo per i settori Food dell’ICEA (Istituto di Certificazione Etica e Ambientale).
Salve Alessandro, quali sono le garanzie per chi consuma pasta biologica?
Il grano e la pasta biologica sono controllati in tutte le fasi della loro produzione al fine di verificare che non contengano antiparassitari di sintesi chimica (compresi gli acaricidi e insetticidi utilizzati duranti le fasi di stoccaggio), né OGM, se non in tracce dovute purtroppo a contaminazioni accidentali e tecnicamente inevitabili.
Per conservare il grano convenzionale, non biologico, spesso si utilizzano sostanze di sintesi come la fosfina o, ancor peggio, il piriminphos-metile, una sostanza molto persistente che si può ritrovare anche nella farina e nella pasta, seppur in concentrazioni ammesse dalla legge. Grazie all’agricoltura biologica queste sostanze, oltre a non essere ingerite da noi consumatori, non si diffondono nell’ambiente, con indubbio vantaggio per le generazioni future.
Per chi ama la pasta integrale, che deriva da grano non raffinato, è particolarmente importante prodotti da agricoltura biologica…
Infatti. Molti antiparassitari utilizzati in agricoltura, sia in fase di coltivazione che durante lo stoccaggio e il trasporto, si depositano proprio nella superficie esterna dei frutti, semi e foglie. Nei processi industriali di raffinazione queste porzioni esterne vengono normalmente eliminate (insieme, purtroppo, a tante preziose fibre, proteine e altre sostanze utili).
La pasta biologica integrale non presenta questo problema proprio perché è ottenuta senza l’impiego di antiparassitari di sintesi chimica. Lo stesso vale per le farine, i prodotti da forno e il riso.
Quali sono i metodi di difesa utilizzati in alternativa ai pesticidi?
L’agricoltore biologico punta a ridurre al minimo tutti gli input esterni, preservando la naturale fertilità del terreno e sfruttando al massimo i meccanismi e gli equilibri naturali. Evita assolutamente la monocoltura e tutela la biodiversità con rotazioni e successioni colturali ampie ed estensive, che prevedano sempre la coltivazione di leguminose e sovesci. Predilige tutte le tecniche di coltivazione meccanica e privilegia le varietà autoctone e naturalmente resistenti ai parassiti e alle malattie.
E in caso di necessità?
L’agricoltore può intervenire con concimi e ammendanti organici naturali, con alcune rocce naturali, con prodotti per la difesa di origine naturale (zolfo, rame, piretro oli ed estratti vegetali ecc.) o tecniche di lotta biologica (insetti antagonisti, confusione sessuale, ecc.) L’agricoltura biologica vieta rigorosamente l’impiego di concimi minerali, gli antiparassitari sistemici e tutti i diserbanti e geodisinfestanti di sintesi chimica. Eventuali contaminazioni accidentali con antiparassitari non ammessi non possono superare 0,01 mg/kg che è un limite che spesso coincide con la sensibilità delle apparecchiature di analisi.
Chi controlla che la produzione sia realmente biologica, dopo la certificazione?
I prodotti biologici, insieme ai prodotti DOP e IGP, sono gli unici prodotti soggetti a un doppio regime di controllo. Ai controlli sistematici svolti lungo tutta la filiera di produzione e commercializzazione degli Organismi autorizzati ai sensi del Reg. CE 834/07, si aggiungono anche quelli svolti dalle Pubbliche Autorità. Anche le AUSL e gli organi di polizia come NAS e Guardia di Finanzia sono intervenuti in diverse occasioni per smascherare vere e proprie frodi…
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