Naso che cola e prurito, occhi gonfi e starnuti a go go. Per molti l’arrivo della primavera è sinonimo di allergia. Puntuali, dal mese di marzo in poi i pollini regnano incontrastati e per i soggetti predisposti la stagione dei fiori si trasforma, nel migliore dei casi, in un continuo sfoderare di fazzolettini.
I sintomi che non si fanno attendere in caso di allergia sono comuni a tutti: congestione nasale, prurito agli occhi e al naso, lacrimazione eccessiva, starnuti e tosse, prurito sul palato o in gola, ma anche asma, pressione al petto e dolore facciale, occhiaie bluastre (occhiaie allergiche) e riduzione del senso del gusto o dell’odorato.
Se avete una di queste avvisaglie e sospettate di avere un’allergia, rivolgetevi ad uno specialista che vi prescriverà tutte le analisi del caso (in genere i livelli di IgE nel sangue).
Le cause delle allergie primaverili
Il polline è senza dubbio la causa principale: se la sua concentrazione nell’atmosfera è elevata, i sintomi dei soggetti predisposti ad allergie tendono ad acuirsi. Trasportati da vettori come vento, acqua o insetti, i pollini sono capaci di percorrere molti chilometri, ma non costituiscono di certo l’unica causa di allergie primaverili.
Tra le cause inaspettate ci sono anche gli alcolici: il loro consumo, infatti, può determinare la dilatazione dei vasi sanguigni del naso e accentuare così la risposta immunitaria del proprio organismo. Anche gli animali domestici, ahinoi, possono essere un veicolo di allergie: soprattutto i cani e i gatti, dopo essere stati fuori, possono portare in casa pollini e muffe che tendono a depositarsi sul pelo.
In alcuni casi, anche la frutta può diventare rischiosa: per esempio, chi è allergico alle Betulaceae e Corylaceae (betulla, ontano, nocciolo, carpino), tipiche di aprile e maggio, può andare incontro a sintomi allergici mangiando mele, pesche, albicocche, noci e nocciole, ciliegie, banane, carote, patate, finocchi, sedano, arachidi e mandorle, pistacchi, prugne, pere, nespole, lamponi, fragole, kiwi o prezzemolo. Gli allergici alla Parietaria o alle Graminacee, da maggio a settembre, devono rispettivamente prestare attenzione a basilico e piselli e al melone e al pomodoro.
Infine, contrariamente a quanto si crede, la pioggia favorisce l’umidità, il distaccamento e la diffusione del polline nell’aria e, alleata degli acari, peggiora i sintomi dei soggetti predisposti ad allergie.
Come alleviare i sintomi delle allergie primaverili con l’alimentazione
I più ricorrono agli antistaminici tradizionali, ma ci sono molti rimedi naturali utili ad alleviare i sintomi delle allergie di primavera. Uno di questi è senza dubbio un’alimentazione corretta e mirata.
La natura, infatti, ci aiuta tantissimo con determinati cibi, componenti nutritivi ed erbe, tutti adatti a farci trovare sollievo in caso di allergie e ritenuti veri e propri antistaminici naturali.
E allora, se da un lato è utile limitare eliminare dalla propria dieta almeno temporaneamente tutti gli alimenti che possono infiammare il corpo, come cibi grassi e molto lavorati (cioccolato, insaccati, cibi in scatola, dolci e zuccheri) e limitare il consumo di caffè e di alcolici, dall’altro è bene prevedere sulle nostre tavole dei veri e propri antistaminici naturali.
Gli antistaminici naturali nell’alimentazione
- Omega 3
Via libera a pesce, olio di semi di lino e semi di canapa: gli Omega 3 in essi contenuti sono acidi grassi preziosi nel combattere le infiammazioni del corpo e a ridurre le reazioni allergiche. Gli acidi grassi Omega 3 sono contenuti anche nel salmone e nelle noci, ma si tratta di due alimenti che potrebbero provocare essi stessi più allergie.
- Ribes nigrum
Uno degli antistaminici naturali più popolari ed efficaci nel contrastare l’insorgere di reazioni allergiche, il Ribes nigrum contiene delle sostanze in grado di ostacolare l’azione dell’istamina, responsabile del manifestarsi delle reazioni allergiche. In più, il Ribes nigrum è ricco di vitamina C e rafforza il sistema immunitario.
- Vitamina C
Anche la Vitamina C (arance, peperoni, carote, broccoli, cavolfiori, fragole, spinaci, limoni, pompelmo, kiwi, pomodori…) è considerata un antistaminico naturale per eccellenza. Dalla proprietà antinfiammatorie, la vitamina C aiuta anche a contrastare i radicali liberi ed è utile nella sintesi del collagene.
- Tè verde
Il suo contenuto di quercitina e di catechina aiuta a prevenire e a ridurre il rilascio di istamina, tanto da essere ritenuto un vero e proprio antistaminico naturale. Anche un decotto di ortica è ricco di quercitina.
- Aceto di mele
Non in molti conoscono il suo potere di ridurre la produzione di istamina: se dovete condire dei cibi, preferite l’aceto di mele, oppure bevete ogni giorno, per almeno una settimana, un bicchiere di acqua a temperatura ambiente in cui avrete diluito due cucchiaini di aceto di mele.
- Flavonoidi
I flavonoidi in generale, e la quercitina in particolare, sono degli antistaminici naturali che aiutano l’organismo a prevenire il rilascio di istamina e di altri composti che possono causare allergie. Cipolle, prezzemolo, mele e agrumi sono cibi antistaminici naturali molto ricchi di flavonoidi, ma anche pomodori, i broccoli, i legumi e la lattuga.
- Erbe aromatiche e officinali
Ricchi di componenti in grado di prevenire o di ridurre il rilascio di istamina, non fatevi mancare lo zenzero, la camomilla, l’echinacea, il basilico, il finocchio, la radice di liquirizia, il ginkgo biloba, l’aglio e l’alga spirulina.
Articolo scritto da Green Me
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